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15 novembre 2021

Come gestire la circolarità per il settore degli imballaggi plastici post-consumo

Il settore degli imballaggi in materie plastiche è basato su un modello principalmente lineare e questo genera delle ripercussioni negative sull’ambiente e sulla società, oltre a disperdere materiale prezioso che sarebbe ancora valorizzabile, con benefici in termini di redditività ed occupazione. Le sfide per raggiungere la circolarità del sistema sono diffuse lungo tutta la filiera e richiedono collaborazione e dialogo fra le parti, gestibile tramite un approccio che abbracci tutta la catena del valore.

Il sistema collettivo degli imballaggi è un sistema integrato lungo la catena del valore, che permette la gestione e la valorizzazione dei materiali impiegati negli imballaggi (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, bioplastica, vetro). In Italia è stato istituito, sulla base del Decreto Ronchi del 1997, il Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai) un ente privato che opera senza fini di lucro, per rispettare gli indirizzi e gli obiettivi politici e promuovere iniziative di prevenzione, recupero, riuso e riciclo, quindi supportare la circolarità del sistema.

Il Conai, in particolare attraverso il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo ed il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla), si occupa di migliorare la circolarità del sistema attraverso la collaborazione con i Comuni, attraverso la Convenzione Accordo Quadro ANCI/Conai, e con le aziende aderenti al Consorzio attraverso la valorizzazione del flusso di materia e la gestione di un flusso economico.

Dal punto di vista economico, è stato introdotto un Contributo Ambientale Conai (CAC) che consorziati, produttori e utilizzatori di imballaggi devono garantire sulla base del peso e della tipologia del materiale di imballaggio, per esempio il contributo risulta maggiore per le plastiche meno diffuse e per cui le tecnologie ed i processi di valorizzazione post-consumo sono meno consolidati. Il CAC è basato sul principio della Responsabilità Estesa del Produttore ed è destinato a crescere in modo incrementale nel corso degli anni. Tali risorse economiche rappresentano la forma di finanziamento attraverso la quale Conai ripartisce tra produttori e utilizzatori il costo degli oneri della raccolta differenziata, per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti di imballaggi. 

Parallelamente il flusso di materia ha genesi negli impianti di produzione o di importazione delle materie prime plastiche, prosegue in impianti di trasformazione, di utilizzo e riempimento, infine viene distribuita sotto forma di imballaggi per l’utilizzo finale dei consumatori. Questi passaggi sono equivalenti rispetto a mercati diversi in cui gli imballaggi sono ampiamente utilizzati (alimentare e agricolo, cosmetico, farmaceutico, costruzioni, imballaggi industriali). A valle del consumo, i materiali plastici sono gestiti tramite la raccolta differenziata e raggiungono impianti di trattamento per la separazione, il lavaggio ed il riciclo chimico, o più spesso meccanico. L’output risultante è classificabile come materia prima seconda (MPS) reimpiegabile nell’industria produttiva per imballaggi o altre applicazioni.

A fronte di 1.914.000 tonnellate di imballaggi in plastica immesse sul mercato e di pertinenza Corepla nel 2020, il Sistema Italia è riuscito a recuperarne 1.820.270, che corrisponde al 95%, un dato che porta l'Italia sul podio dei paesi europei più virtuosi. Secondo i principi dell’Economia Circolare si tratta di un sistema virtuoso perché permette la valorizzazione circolare di materia, riduce il rilascio in discarica e l’incenerimento, stimola l’utilizzo di materie prime più sostenibili ed un design di prodotto che faciliti modelli di business di riutilizzo o riparazione.