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14 dicembre 2022

Pubblicato il Circular Economy Report 2022

Oltre 14,4 miliardi di euro di risparmi ottenuti in Italia a fine 2021 grazie all'adozione di pratiche manageriali di economia circolare: un primo, importante passo, verso l'obiettivo di oltre 100 miliardi di euro risparmiabili entro il 2030 grazie al passaggio completo alla circular economy, e alla riduzione di quasi 1,9 MtCO2 di emissioni. I dati, presentati il 13 dicembre al Campus Bovisa del Politecnico di Milano, sono contenuti nell'edizione 2022 del Circular Economy Report, elaborato dall'Osservatorio Energy & Strategy del Politecnico con il contributo, tra gli altri, del Circular Economy Lab. Tra i relatori presenti alla conferenza stampa anche Massimiano Tellini, Global Head of Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center, partner della ricerca.

Giunto alla terza edizione, il Circular Economy Report è un documento chiave per comprendere le principali tendenze del passaggio in atto dall'economia lineare a quello circolare, le prospettive di crescita delle imprese, le evoluzioni normative a livello europeo, nazionale e regionale, le barriere e i driver di adozione delle pratiche circolari in sette macro-settori fondamentali per l'economia italiana e, non da ultimo, il rapporto tra finanza sostenibile ed economia circolare, con un'analisi degli strumenti e delle metodologie impiegate per valutare i progetti di investimento nella circular economy.  

Oltre la metà delle aziende ha adottato almeno una pratica di economia circolare

L'edizione 2022 del report ha colto, in questo contesto, un momento chiave del percorso di sviluppo del settore: per la prima volta la percentuale di aziende intervistate che hanno adottato almeno una pratica di economia circolare ha superato la metà del totale (57%, rispetto al 44% del 2021) mentre è cresciuta al 61% la percentuale di imprese che ha effettuato investimenti significativi nel settore rispetto alla propria dimensione aziendale, aiutata dai finanziamenti messi a disposizione dal sistema finanziario - oltre 30 miliardi di euro - per supportare questa decisiva transizione.

Tra i sette macrosettori analizzati dagli autori del Circular Economy Report il reparto tessile si colloca al primo posto in termini di aziende che hanno già implementato almeno una pratica manageriale di economia circolare (l'82% del totale), seguito da food&beverage (80%), mobili e arredamento (62%), impiantistica industriale (59%). All'ultimo posto l'elettronica di consumo (15%). La pratica di economia circolare più diffusa nel nostro Paese è il riciclo di componenti (61% del campione totale intervistato), seguita da azioni di design per il disassemblamento (32%) e dalla rigenerazione (29%).

I driver della trasformazione e i principali benefici di processo secondo le aziende

La maggior parte degli investimenti realizzati rientra nel limite dei 50.000 euro, mentre un quarto delle aziende ha investito tra i 50 e i 150.000 euro e il 4% del totale ha investito oltre 500.000 euro. Per il 50% dei casi il tempo di ritorno degli investimenti è inferiore ai due anni. Esigenze di sviluppo del business (52% delle imprese intervistate) e richieste del CdA (25%) sono i principali driver che guidano la trasformazione. Riduzione dei rifiuti derivanti dalla produzione, riduzione dell'impatto ambientale generato e uso efficace dei materiali riutilizzati rappresentano, infine, i principali benefici di processo riscontrati dalle aziende che hanno applicato pratiche di economia circolare.