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30 novembre 2020

Position Paper 2020 - Un'alleanza per il futuro circolare del paese

Con l’obiettivo di portare avanti la “vera” circolarità, quella che vuole minimizzare il consumo della materia in tutte le sue forme, l’Alleanza per l’Economia Circolare nasce coinvolgendo imprese del Made in Italy, leader in diversi settori produttivi. Oggi la crescita di interesse per l’iniziativa e l’aumento del numero di imprese partecipanti e dei settori rappresentati, si traduce in 18 aziende italiane coinvolte, 139 miliardi di fatturato e 319 mila dipendenti.

A firmare per il futuro circolare del Paese è anche Intesa Sanpaolo – già attiva sul tema dell’economia circolare attraverso Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del gruppo dedicata alla frontiera dell’innovazione, fondatrice nel 2018, assieme a Cariplo Factory, dell’iniziativa Circular Economy Lab.

Nella transizione verso la Circular Economy, l’Alleanza per l’Economia Circolare vede, alla luce dell’inasprirsi della crisi climatica, resa ancor più evidente dall’emergenza di Covid-19, un’opportunità di rilancio per il paese e si fa interprete di quella trasformazione che innova processi produttivi e modelli di business coniugando competitività e sostenibilità ambientale.

Il 12 novembre, con il lancio istituzionale del Position Paper 2020 sono stati presentati non solo la visione, le idee e le esperienze che guidano l’Alleanza, ma soprattutto la road map verso un modello economico circolare, declinata in opportunità e obiettivi concreti.

  • Governance efficace
  • Semplificazione normativa
  • Innovazione sostenibile
  • Sistemi di misurazione e KPI
  • Comunicazione e formazione

  • Sono questi i 5 macro-obiettivi che l’Alleanza delinea nel Position Paper 2020, identificandone gli sviluppi degli ultimi anni, e da raggiungere attraverso 3 proposte «flagship» – strategia per l’economia circolare, nuovo impulso al green public procurement, nuova fiscalità ambientale – e 23 azioni di dettaglio finalizzate a sfruttare appieno il potenziale di sviluppo economico, sociale, ambientale e di decarbonizzazione legato all’economia circolare. Potenziale che si tradurrebbe in un aumento del 7% degli investimenti e una riduzione del 10% dei costi per le materie prime al 2030, oltre 700.000 nuovi posti di lavoro in Europa, calo del 56% nelle emissioni di CO2 al 2050 in Italia.

    L’analisi del Position Paper 2020 esplora in particolare, le potenzialità dell’economia circolare nei settori di competenza dei propri membri: energia e utility, finanza, chimica e ingegneria, bioeconomia circolare e bioplastiche, turismo, beni di largo consumo, moda e lusso, ristorazione, navalmeccanica e trasporti.

    L’evento è stato anche l’occasione per le imprese dell’Alleanza – A2A, Aquafil, Bvlgari, Cassa Depositi e Prestiti, Cetena (Gruppo Fincantieri), CIRFOOD, Costa Crociere, Enel, ERG, FaterSMART, Gruppo Hera, Intesa Sanpaolo, NextChem (Gruppo Maire Tecnimont), Novamont, Salvatore Ferragamo, THResorts e Touring Club Italiano – di raccontare i progetti effettivamente messi in atto a favore della circolarità e che, in alcuni casi, rappresentano una declinazione del core business aziendale in altri, un driver per ripensare al proprio modello.

    Il settore finanziario gioca un ruolo fondamentale nella transizione verso modelli di business sostenibili, data la possibilità di promuovere buone pratiche in questo campo utilizzando la leva finanziaria. Negli ultimi anni infatti, la circular economy ha rappresentato uno dei principali oggetti di investimento e, in genere, le istituzioni finanziarie mirano a ricoprire un ruolo di rilievo sfruttando la loro capacità di sostenere filiere produttive e creare network. Ne sono una dimostrazione l’avvio di iniziative dedicate, la destinazione di provvista targettizzata a supporto della transizione e i numerosi casi di stanziamento di specifici fondi di investimento.