
Risorsa idrica: un bene prezioso
“L'acqua è la forza motrice di tutta la Natura”. [Leonardo da Vinci]
L’acqua è l’elemento essenziale perché le società umane e gli ambienti naturali continuino a prosperare nel tempo. L’acqua è la base della civiltà e del progresso ed è fondamento della storia umana, passata, presente e futura. I disastri naturali stanno aumentando di frequenza in tutto il mondo. A livello globale, nell’ultimo ventennio, il 74% dei disastri naturali è legato all’acqua (+50% negli ultimi 10 anni e con una frequenza maggiore di 4 volte rispetto al 1980). Ci sono zone del nostro pianeta, in particolare le zone tropicali, nelle quali l’estremizzazione del clima sta trasformando radicalmente l’aspetto ambientale e sociale di vasti territori coinvolgendo miliardi di persone. Questi disastri naturali, a partire da inondazioni e siccità, hanno generato importanti conseguenze economiche e sociali per i territori colpiti.
Tale criticità è ampiamente riconosciuta a livello internazionale, tanto che 10 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e 53 dei 169 target sono impattati dalla risorsa acqua.
Guardando la nostra realtà territoriale, e prendendo spunto dai dati e dalle informazioni raccolte da Community Valore Acqua di The European House Ambrosetti nel loro “Libro Bianco” e da Fondazione Utilitatis nel loro “Blue Book”, il 2022 è stato l’anno più caldo e meno piovoso della storia italiana, con anomalie termiche che hanno raggiunto i +2,7 °C rispetto alla media 1981-2010 e anomalie pluviometriche che sono state pari a -48 mm nell’anno.
In un quadro così drammatico, una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile è indispensabile per il futuro di ogni territorio. È quindi fondamentale avere una visione e una strategia capace di mettere a sistema i contributi di tutti gli attori della filiera, della società civile e delle Istituzioni poiché, dal punto di vista economico, l’acqua è l’elemento abilitante per la generazione di 367 miliardi di euro di Valore Aggiunto in Italia (+12% vs. 2020). Senza la risorsa acqua il 19% del PIL italiano non potrebbe essere generato.
L’Italia è il primo paese dell’Unione Europea per acqua prelevata ad uso civile con un consumo complessivo di 9 miliardi di m3, equivalente a 156 m3 per abitante (terzi in UE). Le condizioni infrastrutturali e gli effetti del cambiamento climatico rendono urgente lo sviluppo di una filiera sostenibile e circolare dell'acqua con investimenti indirizzati a due macro-obiettivi: l'ammodernamento dell'infrastruttura del sistema idrico integrato e, in parallelo, lo sviluppo degli invasi, fondamentali anche per la produzione di energia idroelettrica, che nel 2022 è calata del 37,7% a causa della siccità, dato ancora più allarmante se si considera che nel nostro Paese l'infrastruttura idroelettrica rappresenta il 19% della capacità energetica nazionale installata, ben il 38% se si considerano solo le fonti rinnovabili. Negli ultimi dieci anni si è registrata una costante crescita degli investimenti nel settore del servizio idrico integrato, passati da 33 a 64 euro per abitante, ma ancora ben al di sotto della media europea di 82 euro per abitante.
Da questo punto di vista, un percorso di transizione al modello circolare della filiera estesa dell’acqua passa attraverso 5 azioni prioritarie, le «5 R»:
- Raccolta: Efficientamento della gestione delle acque meteoriche e risposta all’impermeabilizzazione del suolo.
- Ripristino: Avanzamento del sistema di depurazione per il ritorno alla fonte di acqua di alta qualità.
- Riuso: Facilitazione del riutilizzo delle acque reflue depurate per lo stesso o per un differente impiego.
- Recupero: Valorizzazione dei fanghi di depurazione delle acque reflue e recupero di materia.
- Riduzione: Ottimizzazione dei prelievi, dei consumi, e delle perdite idriche tramite innovazione ed efficientamento tecnologico.
Dal punto di vista dei consumatori, è fondamentale un lavoro di educazione e consapevolezza dell’importanza della risorsa idrica, sradicando alcuni “paradossi percettivi”:
- Nonostante i cittadini siano consapevoli che il 2022 sia stato l’anno più caldo e siccitoso della storia italiana (e spesso ne abbiano vissuto le conseguenze), si dichiarano meno preoccupati rispetto allo scorso anno per i fenomeni metereologici estremi, il cambiamento climatico per gli italiani è il terzo problema più grave del Paese, preceduto da “sanità” e da “economia e occupazione”.
- La quasi totalità dei cittadini italiani dichiara di adottare comportamenti sostenibili. Tuttavia, bere acqua del rubinetto, una delle attività più sostenibili con riferimento alla gestione della risorsa, è un’attività poco diffusa: meno di 1/3 beve abitualmente acqua del rubinetto nonostante l’Italia sia il paese con la qualità dell’acqua di rete più alta in Europa
- Nonostante quasi tutti i cittadini si dichiarino attenti a un uso responsabile della risorsa idrica, quasi 3/4 sottostimano il suo reale consumo, con l’ulteriore paradosso che 9 italiani su 10 sovrastimano la reale spesa in bolletta per l’acqua, sebbene l’Italia sia il quarto Paese con la tariffa meno cara d’Europa
- I cittadini sono consapevoli di pagare per alcuni servizi chiave del ciclo dell’acqua, ma non tutti sono consapevoli che le aziende del Servizio Idrico Integrato si occupano a 360° di tutte le fasi della gestione dell’acqua da monte a valle
La complessità e le interazioni esistenti tra tutti i fattori indicati portano a ribadire quanto detto in precedenza, ovvero l’urgente necessità di mettere a sistema i contributi della filiera industriale, della società civile e delle Istituzioni. Tutti questi attori hanno il dovere, e riceveranno il beneficio, di adottare comportamenti virtuosi per uno sfruttamento sostenibile della risorsa idrica, un consumo consapevole e rispettoso, un quadro normativo responsabile ed illuminato, che miri al benessere collettivo superando pregiudizi, interessi personalistici e condizionamenti.